“2012”

Con il superamento indenne dell’anno 2000 e la mancata catastrofe globale, il successivo passaggio epocale che sarebbe corrisposto alla fine del mondo è stato individuato da millenaristi e catastrofisti con la data di fine del calendario maya il 21 dicembre 2012, la quale ha sostituito nell’immaginario collettivo il 31 dicembre 1999.
Grazie alle paure risvegliate dall’arrivo del nuovo millennio si è inoltre materializzata la possibilità per l’industria dei media di sviluppare nuovi prodotti non più solo editoriali, ma anche cinematografici e televisivi, ispirati alla presunta profezia maya, che potessero essere proposti ad un pubblico molto più ampio di quello degli appassionati di fanta-archeologia e dei simpatizzanti New Age.
Nei messaggi veicolati da questi prodotti di intrattenimento si riscontra la contaminazione dei caratteri misteriosi ed esotici che si rifanno alla tradizione ermetica con i temi legati alla paura per la fine della civiltà e per il cambiamento, tipici del millenarismo. Proprio perché rivolti ad un pubblico differente i messaggi visti finora vengono rielaborati all’interno di questi prodotti di intrattenimento ponendo in maggiore evidenza le componenti apocalittiche e catastrofiste. Gli elementi archeologici relativi alle iscrizioni di Tortuguero, Palenque e Izapa vengono lasciati in secondo piano preferendo riferirsi in maniera più generica alle misteriose e grandi conoscenze di cui erano in possesso i sacerdoti maya. Il fulcro dell’attenzione si sposta quindi dalle iscrizioni presenti sulle stele di Izapa e Tortuguero agli argomenti sicuramente più accattivanti derivanti dalla tradizione ermetica, quali ad esempio le conoscenze superiori astronomiche ed ingegneristiche dei sacerdoti maya, oppure le classiche analogie con gli Egizi e le loro piramidi. Inoltre prendono decisamente la scena le teorie catastrofiste e millenariste negative. Questo spostamento di argomento è evidente in alcune trasmissioni televisive rivolte ad un pubblico generalista (in Italia possiamo citare Voyager di Raidue e Mistero di Italia 1) nelle quali l’esotico ed il misterioso vengono combinati con il sensazionale ed il catastrofico. Il fatto che i Maya avessero scritto una profezia che faceva coincidere la fine del mondo con la fine del loro calendario viene da ora in avanti data per scontata, pur non essendo per ovvi motivi quasi mai spiegata nei dettagli.

La locandina di “2012” di Emmerich

Il cambio di prospettiva derivante dalla contaminazione con le teorie millenariste negative ed apocalittiche risulta evidente nel prodotto che ha avuto maggiore diffusione a livello internazionale: il film 2012 del regista statunitense Roland Emmerich. Va considerato che con l’avvicinarsi della data del 21 dicembre 2012, si sono moltiplicate produzioni di diverse tipologie che vanno dai libri, ai videogiochi fino ad arrivare a prodotti legati al marketing territoriale (ne è un esempio il caso Bugarach) o ai bunker sotterranei “anti catastrofe”. Tutto ciò ha alimentato l’interesse dei media che, basandosi sulla creazione di questi prodotti per le loro notizie, hanno contribuito a far sì che oggi è praticamente impossibile non aver mai sentito parlare della profezia dei maya.
Il film 2012 è il primo importante prodotto che, almeno in Italia, per una serie di motivi ha determinato la diffusione verso un vasto pubblico delle teorie legate alla profezia maya. Il primo motivo è il successo a livello mondiale che il film ha avuto. Nel periodo in cui è stato proiettato nelle sale, a fronte di un costo di 200 milioni di dollari, ha incassato al box office circa 770 milioni piazzandosi al trentottesimo posto tra i film più visti di ogni tempo.

Nonostante la durata che supera le due ore e mezza, il film non ha momenti morti e l’attenzione è catturata dalle spettacolari immagini delle diverse catastrofi che colpiscono la Terra e, soprattutto nel finale, da una certa dose di ironia garantita da personaggi con caratteristiche molto definite ed adeguatamente stereotipate: il padre di famiglia valoroso, lo scienziato geniale, il presidente eroico, l’hippy visionario, il miliardario russo e così via.
Nel film si parla dei Maya e del loro calendario solo nella parte iniziale della trama, cioè nella fase in cui occorre conoscere i personaggi e porre le basi per spiegare le imminenti catastrofi che coinvolgeranno i protagonisti nelle scene successive. Le previsioni dei Maya descritte nel film derivano chiaramente dalle teorie sull’allineamento galattico di Jenkins, sulle macchie solari di Gilbert e Cotterell e sui terremoti di Waters. Queste previsioni vengono illustrate agli spettatori da Charlie Frost, il personaggio che più di tutti rappresenta gli appartenenti al movimento New Age.
Per la promozione del film, a partire dall’anno precedente, è stata utilizzata in modo rilevante la rete internet. Oltre alla diffusione sul web dei due trailer, è stato aperto nel 2008 un sito intitolato al IHC (Institute for Human Tecnology) sul quale veniva data la possibilità di registrarsi nelle liste da cui sarebbero stati scelti i futuri eletti a proseguire la storia del genere umano dopo la distruzione del 2012. Questo era il messaggio presente sul sito: “Da oltre 25 anni, l’Istituto per la Prosecuzione Umana ha riunito assieme le menti più geniali del mondo per valutare possibili minacce alla prosecuzione della specie umana. I Maya lo hanno profetizzato – la scienza lo ha confermato. La distruzione del globo nel 2012 è ora sicura al 94%. Preparativi speciali sono attualmente in corso per assicurare la sopravvivenza di una piccola parte della popolazione. Registratevi per l’estrazione in modo da avere una possibilità di sopravvivenza.”

Molta gente ha creduto ad annunci di questo tipo, come dimostrato dal caso  degli italiani rifugiatisi nello Yucatan. Nonostante il fatto che i Maya, come abbiamo visto, non abbiano mai fatto alcuna profezia sul 21 dicembre 2012.

Per un approfondimento sui temi trattati in questi articoli rimandiamo a La profezia maya. Ermetismo, New Age e Mezzi di Comunicazione.

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